Anna, la gatta “pendolare”

Oggi parliamo di lei, ANNA, di anni 10 (DIECI) ed oltre. Forse vi ricorderete di lei, fu adottata lo scorso anno quando era già decisamente molto, molto adulta e nella vita ne aveva passate tante (questo il post che pubblicammo per trovare adozione per Anna: https://www.facebook.com/103365346469301/posts/pfbid02vXBxfYFyup1bdS2txJvMYAkd9geEukFbQN4vmQeDCAWTsyXw8UVq9rAxFePJbqjrl/?sfnsn=scwspmo)

Grazie alle vostre condivisioni è arrivata sulla bacheca di Flavia, che l’ha scelta come compagna di vita….e di viaggio!! Flavia viaggia infatti spesso in treno lungo lo Stivale ed Anna la segue con grande divertimento ed interesse, in totale sicurezza (le foto allegate lo testimoniano senza bisogno di troppe parole). Abbiamo scelto di condividere con voi la nuova vita di Anna, “gattina globetrotter”, per raccontare la bellissima esperienza di una gatta adottata ad oltre 10 anni di età, che con amore e dedizione da parte della sua umana si è adattata ad una nuova, emozionante vita in giro per l’Italia. La storia di Anna porta con sè tanti messaggi che non ci stancheremo mai di ripetere: primo fra tutti è senza dubbio il fatto che anche mici “diversamente giovani” meritano una seconda, splendida occasione di vita.

Noi staremmo ore a godere delle bellissime immagini di Anna che si gode il viaggio in treno con la sua umana! Perché c’è chi per una vacanza si macchia del gesto più ignobile che un essere umano possa compiere nei confronti del proprio amico animale abbandonandolo, e c’è chi invece sceglie di non separarsene MAI!

Pablo, il “donatore” inconsapevole

Accade talvolta che in clinica veterinaria arrivi un gatto in gravissime condizioni, bisognoso di una trasfusione di sangue urgente, ma che per vari motivi la banca del sangue in quel momento non disponga della quantità di sangue necessaria. Per il micio ricoverato significherebbe morte certa…se uno dei mici ospiti del nostro rifugio non fosse super “PABLO il donatore”! Sì, perché il nostro PABLO, avendo una stazza da “super eroe”, è il prescelto per aiutare i mici in difficoltà come il suo “ruolo” richiede. PABLO non capisce subito perché di tanto in tanto viene prelevato dalla sua quotidianità e portato in clinica (luogo che lui detesta, per usare un eufemismo!). Quello che sa, però, è che al rientro in quella che è da tanto tempo la sua casa viene lautamente remunerato con crocchini prelibati e un mare di coccole da parte di noi volontari. Abbiamo voluto raccontarvi la storia di PABLO, donatore di sangue “inconsapevole”, perché pensiamo sia molto dolce l’idea di un micio “come tanti”, che suo malgrado e senza nemmeno saperlo, salva le vite di tanti suoi simili.

📸 PH: Renzo Zilio Fotografia

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Gattini appena nati: cosa fare e come comportarsi

Siamo in piena stagione delle nascite e la nostra Associazione lancia un APPELLO ACCORATO a tutta la cittadinanza al fine di promuovere un corretto comportamento verso i cuccioli partoriti da gatte non domestiche o randagie.

Eccetto il caso in cui i gattini si trovino in situazioni di pericolo oggettivo e abbiano bisogno di aiuto imprescindibile, NON SPOSTATELI MAI dal luogo in cui li vedete e non manipolateli: così facendo, infatti, mamma gatta sentirà sui cuccioli un odore diverso dal proprio, subirà un inutile stress e, sentendosi in pericolo, sposterà i cuccioli per proteggerli da potenziali predatori.
Nella maggior parte dei casi, infatti, la solitudine dei cuccioli è apparente: mamma gatta si trova a poca distanza e torna da loro appena possibile.
Le gatte sanno fare benissimo il loro “lavoro” di mamme: i gattini sono accuditi da madri che possono allontanarsi temporaneamente per cercare cibo o controllare il territorio.
Strapparli alle cure materne significa condannare i cuccioli all’allattamento artificiale da parte di balie umane e, se sopravvivono, saranno più a rischio di sviluppare problematiche comportamentali da adulti.
Le cucciolate di gattini NON VANNO TOCCATE, così come non devono essere toccati i nidi degli uccelli su alberi e cespugli, o i piccoli di uccelli selvatici nel bosco.
Se vedete cuccioli di gatto, o piccoli di uccelli nel loro nido, semplicemente lasciateli lì dove li trovate.

Gattini nati da pochi giorni

È fondamentale ricordare che i MEDICI VETERINARI sono i soli e indispensabili referenti per le problematiche inerenti la salute animale. Rivolgetevi pertanto al vostro veterinario di fiducia in caso di dubbi o perplessità, sarà ben lieto di rispondere a tutte le vostre domande! Grazie

Tu parti…E io?

Sarebbe bello se, anche per chi condivide la propria vita con un gatto, fosse possibile partire per una vacanza insieme all’amato felino.
Purtroppo però sono davvero rari i gatti che accettano di buon grado spostamenti in auto o con altri mezzi, chiusi in un trasportino. Per la maggior parte di loro, dunque, è preferibile optare per una soluzione diversa, che consenta sia al micio che al padrone una vacanza senza stress né preoccupazioni.

E tu? Stai per partire e non sai a chi lasciare il tuo gatto? Le soluzioni, per fortuna non mancano!
Eccone di seguito alcune:

Soluzione 1 – Il gatto resta A CASA, ACCUDITO DA UN PARENTE O DA UN AMICO. Se hai un micio con un’indole particolarmente paurosa e che mal sopporta i cambiamenti, ti consigliamo di lasciarlo a casa, nel suo ambiente domestico, e di chiedere a un parente e/o un amico di prendersi cura di lui. Non è un impegno gravoso, basta pulire la lettiera, assicurarsi che abbia acqua fresca e sfamarlo una volta al giorno. Questa è la soluzione in assoluto più gradita e meno traumatica per tutti i mici, che possono rimanere sereni nel loro ambiente.

Soluzione 2 – Affidare la gestione del tuo micio ad una/un CAT-SITTER. Se non hai parenti o amici disponibili ad aiutarti, ti consigliamo di trovare una cat-sitter a domicilio. Si tratta di privati cittadini, amanti dei gatti e di comprovata affidabilità ed esperienza, che verranno direttamente a casa tua per occuparsi del tuo micio durante la tua assenza. Per trovare un valido professionista, puoi recarti presso i negozi specializzati per animali della tua città o presso gli studi veterinari: nelle bacheche troverai appesi diversi volantini con numeri da chiamare e potrai scegliere la persona che ti sembra più affidabile. Oppure puoi rivolgerti alle associazioni che sul territorio si occupano di animali e chiedere loro se conoscono qualcuno che vi possa aiutare privatamente dietro compenso.

Soluzione 3 – Il gatto viene portato A CASA DI AMICI O DEI GENITORI. Questa è la soluzione preferibile, se il tuo gatto ha un’indole socievole e mansueta e, soprattutto, se il tuo gatto già conosce l’ambiente di casa e le persone che si occuperanno di lui.

Soluzione 4 – PENSIONE per ANIMALI. Se nessuno può prendersi cura del tuo gatto e non hai trovato una cat-sitter, ti consigliamo di rivolgerti a una pensione per animali. Fai una ricerca attenta sul web e rivolgiti sempre e solo a pensioni con attestato di idoneità alla custodia di animali da compagnia. Assicurati anche che sia sempre a disposizione un Medico Veterinario.

Tu parti…ed io?

Ovunque lascerai il tuo gatto, ricordati che sia tu che il tuo micio dovete CONOSCERE sia L’AMBIENTE che le PERSONE che si prenderanno cura di lui. Se lo porti in un’altra casa, offrigli per tempo la possibilità di familiarizzare il più possibile coi suoni e con gli odori dell’ambiente che lo ospiterà. Nel periodo del soggiorno avrà inoltre bisogno della sua cuccia, dei suoi giochi, della sua lettiera e del suo cibo preferito! Prima di lasciare il gatto in un’altra casa o in una pensione è buona norma fargli fare una visita veterinaria di routine per valutare la corretta profilassi vaccinale e antiparassitaria, ed escludere quindi patologie che potrebbero derivare da un eventuale stress.

Come vedi, le soluzioni che permetteranno a te e al tuo micio di trascorre un periodo di vacanza in tutta serenità non mancano.
L’ABBANDONO NON È UNA SOLUZIONE!
L’ABBANDONO È CRUDELE!
L’ABBANDONO È UN REATO (Codice Penale, Libro III, Titolo I, Art. 727)!

“TU PARTI…E IO?” è la nostra campagna di sensibilizzazione sul deprecabile fenomeno degli abbandoni estivi, attraverso la promozione di adozioni responsabili e del rispetto dei diritti degli animali. Obiettivo della campagna è: sensibilizzare e rendere consapevole il maggior numero di persone sul tema dell’abbandono degli animali domestici, fenomeno che si concentra nel periodo estivo e che, contrariamente a quanto si pensa, non riguarda solo cani ma anche decine di migliaia di gatti domestici.

La lettiera del gatto

In commercio esistono tantissime tipologie di lettiera per i nostri amati gatti. Alcune possono essere smaltite nel bidone dell’organico, altre invece vanno eliminate in quello dell’indifferenziata. Ecco quali e perché. 
Le lettiere artificiali o di origine minerale sono prodotte da materiali sintetici come la sepiolite, la bentonite, la sabbia silicea, l’argilla e la creta e si devono smaltire nella raccolta indifferenziata.
Le lettiere organiche, invece, sono prodotte utilizzando materiali vegetali o naturali compostabili, come i trucioli di legno, gli scarti della coltivazione del mais e dell’orzo, la carta o la paglia ed è possibile smaltirle nel bidone dell’organico, dove si buttano cibo e altri materiali ecologici.
I materiali di produzione sono sempre indicati nelle etichette presenti sulla confezione del prodotto acquistato ed è inoltre possibile trovare scritto se la lattiera è compostabile oppure no.

A seguito dell’approvazione da parte dell’Unione Europea delle direttive sui rifiuti che mirano a promuovere la cosiddetta “economia circolare”, la raccolta differenziata è destinata a diventare una realtà sempre più concreta in tutti i Comuni d’Italia, tanto da indurci ad una maggiore attenzione anche nell’acquisto della lettiera per il nostro micio. Preferire lettiere organiche a quelle artificiali, diventerà quindi una necessità, dato che nei prossimi anni quelle non riciclabili lasceranno il posto a quelle compostabili.

La lettiera del gatto: consigli per l’uso.

Si calcola che per ogni micio si consumano in media 220 chili di lettiera all’anno, ciò significa che, solo in Italia, migliaia di tonnellate di lettiere raggiungono ogni anno gli impianti per il trattamento dei rifiuti, ponendo seri problemi di smaltimento e costi elevati per la collettività. Non si può non pensare anche all’impatto ambientale che questo implica: incominciare a prediligere lettiere ecologiche può fare la differenza anche per la salvaguardia del nostro pianeta. 
Le lettiere organiche, infatti, sono prodotte da materiali compostabili e per questo motivo riducono notevolmente i danni ambientali che invece derivano dall’utilizzo delle lettiere artificiali, le quali causano sfruttamento del suolo, inquinamento dell’aria e una maggiore produzione di rifiuti tossici derivanti dalla produzione di sabbie chimiche. Le lettiere organiche sono anche ecosostenibili, poiché le materie prime di cui sono fatte sono composte da materiale di scarto dell’agricoltura e non comportano alcun consumo di suolo, nè nella produzione nè nello smaltimento. Inoltre, essendo composte da materiali naturali, le lettiere vegetali tutelano anche la salute del nostro micio oltreché la nostra, in quanto non producono polveri dannose per le vie respiratorie.

Di certo la lettiera è un luogo di importanza fondamentale per il nostro micio e occorre seguire alcune REGOLE fondamentali:

  • La pulizia della sabbietta deve essere fatta tutti i giorni con una paletta che permette di asportare lo sporco. In questo modo la sabbietta durerà di più!
  • Il suo contenuto va interamente cambiato almeno una volta al mese.
  • È consigliabile sistemare la vaschetta lontano dalle ciotole del cibo.
  • Usare sempre una sabbietta agglomerante, senza profumi o sostanze chimiche che possono infastidire il loro delicato olfatto.

In caso contrario il vostro micio potrebbe pensare di attuare la sua “personale protesta” facendo i bisogni in giro per la casa.

Non rimane che rimboccarsi le maniche e fare le pulizie con costanza, per la gioia del vostro gatto e per l’igiene di casa, rispettando sempre l’ambiente anche nell’igienizzazione della cassettina: quando la lavi, prova ad usare il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata oppure l’aceto per disinfettarla in maniera naturale.

CURIOSITÀ: Prima della Seconda guerra mondiale, in America e in Europa quasi tutti i gatti vivevano prevalentemente all’aperto e non facevano i loro bisogni in casa. Per quei pochi che vivevano tra le quattro mura domestiche, si utilizzavano cassette con all’interno la terra, la sabbia o la cenere della stufa. Nel Dopoguerra a un ex marinaio di nome Ed Lowe venne in mente di utilizzare un’argilla assorbente usata per la pulizia dei residui industriali nelle fabbriche di guerra. Nacque così la prima lettiera per gatti denominata “Kitty Litter”, che permetteva un miglior controllo degli odori.

Perché i gatti ci donano le loro prede?

Il motivo del loro “dono” è semplice: perché pensano che noi umani non siamo in grado di procurarci il cibo da soli.
Considerandoci membri “inesperti” della famiglia, ci donano le loro prede (insetti, topi, uccellini, eccetera) esattamente come le mamme insegnavano loro da cuccioli.
L’insegnamento si suddivide in 4 step:
1) Mamma gatta porta ai cuccioli la preda morta per fargli apprendere che si tratta di cibo.
2) Mamma gatta porta ai cuccioli una preda ancora mezza viva e mostra loro come usare unghie e denti per ucciderla.
3) Esame di maturità: mamma gatta porta la preda viva e lascia che ad ucciderla siano i piccoli. Valuterà se sono stati bravi studenti o se sono da rimandare a settembre
4) Prova pratica: tutti insieme si va a caccia!

Perché i gatti ci donano le loro prede?

Quando il micio ci porta questi “doni” é fondamentale non sgridarlo mai e cercare di non mostrarci spaventati urlando, correndo e arrampicandoci sopra le sedie!
Questo comportamento lo destabilizza e lo stressa terribilmente.
Ricordiamoci invece di accarezzarlo e complimentarci con lui per l’ottimo “lavoro” fatto per noi.
Che fare infine con il corpicino della preda? Beh, se avete paura o ne siete disgustati, fatevi aiutare. Anche se così facendo vi farete considerare dal vostro micio davvero dei cacciatori incapaci!
Se siete coraggiosi, prendete lo “sventurato” e mettetelo in un angolo sicuro della casa, per poi liberarlo (se ancora vivo!) una volta che micio non vi osserva più.