[Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale].

Questa non è l’idea utopica di qualche animalista dell’ultima ora, né il recondito desiderio di chi come noi ama gli animali. È il dispositivo dell’art. 544 ter del Codice penale italiano. Queste poche righe, assai comprensibili nella loro semplicità, appartengono ad una delle fonti di quel diritto che sta alla base del corretto funzionamento della nostra società.
Ebbene sì, la tutela e la protezione degli animali da qualsivoglia forma di violenza o maltrattamento è sancita PER LEGGE nel nostro Paese, ciò nonostante, non passa giorno che in TV, sui social networks o sui giornali, non si raccontino episodi agghiaccianti di violenza ai danni di animali, da Nord a Sud della Penisola.
E la nostra bella Forlì non fa eccezione, purtroppo: è di alcuni giorni fa la notizia di un giovane micio, Umberto, ucciso con un colpo di fucile nel quartiere Romiti. Non stiamo raccontando di questo come reazione indignata ad un gesto crudele, ma perché la stretta CORRELAZIONE tra violenza sugli animali e comportamenti antisociali è ormai ampiamente documentata, vedendo nella prima un “indicatore sentinella” di PERICOLOSITÀ SOCIALE e un campanello d’allarme per una escalation di comportamenti sempre più violenti e con “prede” sempre più grandi.

PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE DENUNCIARE?

Denunciare il maltrattamento degli animali è importante non solo per permettere all’animale sottoposto a violenza di essere salvato, ma anche perché il rischio che chi ha commesso quell’azione violenta contro una creatura indifesa (cane, gatto, cavallo o qualsiasi animale sia la vittima) possa fare altrettanto con una persona è più che concreto. È stato infatti dimostrato come condotte criminose – come il maltrattamento degli animali – se non adeguatamente intercettate e trattate, possono avere conseguenze che si ripercuotono sull’intera società, oltre ad essere indicatori attendibili di condotte violente anche nel contesto familiare e comunitario (stalking, abusi sessuali, manipolazioni psicologiche, omicidi, rapine, spaccio, ecc.…).

Perché, dunque, NON VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE quando si assiste al maltrattamento di un animale? Perché DENUNCIARE e SEGNALARE chi commette gesti tanto ignobili può evitare che atti di violenza spesso più gravi abbiano come vittime bambini, donne, anziani, e in generale altri membri deboli delle nostre comunità.

Se assisti ad atti di violenza o maltrattamento ai danni di un animale DENUNCIA!!

Puoi farlo telefonicamente o per iscritto, presso qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria della tua provincia di residenza competente per reati in materia ambientale e di tutela degli animali: CARABINIERI, CARABINIERI FORESTALI, POLIZIA DI STATO, POLIZIA LOCALE, GUARDIE ZOOFILE locali.

AIUTIAMO le Forze dell’Ordine a proteggerci dai CRIMINALI e dagli ASSASSINI!